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Si pubblica qui  la poesia con cui Flavio La Torraca, alunno di IV L, scientifico indirizzo biomedico, ha vinto il secondo premio del Premio nazionale di poesia "Poesis - Vietri sul Mare", VIII edizione, 2022. 

Naturalmente la dedichiamo a tutti i nostri vichiani di buona volontà...

La pioggia nel condominio irrequieto

 

Taci. Sulle soglie 

di casa e sulle

infiltrazioni dell’

ultimo piano non

ben isolato, con 

la macchia scura e bagnata che

si forma

Ascolta, piove

dai cirrocumuli

Piove sulla parietaria

del giardino sotto

piove sulla signora

del giardino sotto,

che si è chiusa fuori

e bussa

al marito semisordo

bloccato nel bagno,

che mai le aprirà.

Ma ascolta meglio

piove pure nel salotto,

sporco

dalla finestra lasciata

aperta

ma poi si, lasciala aperta

che magari

si lava il pavimento.

Piove sul corriere e

sul pacco

di cartone ormai sciolto

col bello 

oggetto amazon costoso

ormai distrutto

 

Odi? la pioggia cade 

su la solitaria

gatta della vicina

che con un crepitio mi graffiò

la porta, per affilare

gli artigli, e la 

vicina, ricordo, nulla 

disse. Ma ora piove

sulla gattara chiusa 

fuori, e sulla

sua felina vergine cuccia,

sua divinità

bagnata come pulcino.

E i campanelli,

Rossi ha un suono, Dorti 

un altro suono, e Tassi

pure un altro (il miagolio della gatta amata)

Piove la pioggia (acida)

E la vicina negazionista

col battesimo

come solo titolo di studio

urla al marito 

di ripararsi dai

composti coi nomi 

lunghi, che secondo lei

cadon dal ciel,

perché ha letto su

facebook, ciò di cui è fatta 

la pioggia,

o atomi opachi 

del male, che avete come nome

monossido di diidrogeno

 

Ascolta, ascolta. L’accordo 

dei gabbiani che si levano

a poco a poco

dalla spazzatura,

col grido che ricorda

il mare, 

ma che or di sporca città

sa solo,

che dai cassonetti sale,

dall’umido più remoto.

Più sordo e più fioco

s’allenta, si spegne.

Non s’ode voce per le scale

Or s’ode l’ascensore crosciare,

ormai pieno d’acqua,

di pioggia, 

perché ad ogni pioggia

la tromba mal coperta,

più sporca diventa.

Ascolta

La figlia di Daria

è muta, lei che i

campanelli suonava,

la sciocca,

corre nella rampa più profonda

speriam cada, speriam cada!

E piove sulle antenne

paraboliche

e sulla partita

che non si vedrà,

la rabbia del nonno

che i santi giù dal piovoso ciel tirava.

 

Piove sui vestiti neri

e par che tu pianga 

pensando che li hai 

lasciati fuori a prender 

il sole ormai assente

E tutto il bucato fuori lasciato

bagnato

il cuore nel petto è pesante come

le nostre

trapunte grondanti d’acqua,

son come oceani 

le camicie e le maglie,

più non son tessuti col cotone,

ma ormai con la pioggia, la trama

e altra pioggia, l’ordito

(e la tempesta aumenta

dando intenso dolore

alle tue senili ginocchia)

chi sa dove, chi sa dove?

E piove sul bel cancelletto

del giardin condominiale,

appena verniciato, ormai colante

vernice rossa,

piove sulla ruggine nascosta 

dalla pittura

da me oggi passata,

e l’amministratrice mal mi guarda,

e parla, ormai convinta

della scarsa qualità

del mio lavoro

ed a me allude, a me alludi

o amministratrice.



          (F. La Torraca, Cornicione 

           in Versi d’amministratore e debitoria

           Mondodoro, Napoli 2021)

 

                     








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